Confindustria governo e sindacati concertativi, continuano a firmare accordi disastrosi.
Confindustria governo e sindacati concertativi, continuano a firmare accordi disastrosi.
Il Ministro delle finanze
Giulio Tremonti presenta una finanziaria da macelleria sociale, con una pesantezza pari a quasi 50 miliardi di euro, fatta di : aumento dell’età pensionabile, blocco del turn over nel pubblico impiego e congelamento dei contratti nello stesso settore, interventi di aumento dei ticket sanitari e tagli alla spesa sociale; poco dopo Confindustria firma un accordo, con i sindacati “complici” Cisl e Uil ed una Cgil in versione “normalizzata”, che di fatto ha l’intenzione di stroncare sul nascere le prevedibili rivendicazioni e lotte di lavoratrici e lavoratori, studenti, precari, disoccupati, pensionati che subiranno nei prossimi mesi la ferocia della manovra finanziaria e le “ristrutturazioni” e le esigenze di profitto aziendali.
L’intenzione, nemmeno tanto nascosta, è quella di esportare il modello Fiat oltre i cancelli di Pomigliano D’Arco e Mirafiori e di farlo entrare forzosamente dentro qualunque luogo di lavoro nel territorio nazionale.L’accordo firmato, infatti, rimasto praticamente segreto fino al momento della firma, prevede la contrattazione nazionale quale strumento di affermazione di principi generici. La partita reale si giocherà nella contrattazione aziendale, che può prevedere accordi in deroga al contratto nazionale ogni qualvolta se ne ravvisassero “esigenze degli specifici contesti produttivi”. E per rendere validi gli accordi stipulati in sede di contrattazione aziendale è sufficiente l’approvazione del 50% più uno delle RSU, mentre l’esigibilità del contratto aziendale è garantita da clausole di “tregua sindacale”.Di fronte a queste cose, Susanna Camusso, segretario generale della Cgil ha ribadito solo che con questo accordo è stata «superata una stagione di divisione» e che dopo una serie di accordi separati «il senso di questo accordo è aprire una stagione nuova». Certo, l’unità sindacale è una cosa importante. Ma non può costituire un valore in sé, nemmeno può essere un obiettivo da raggiungere a qualsiasi prezzo: in questo caso la riduzione degli spazi di democrazia sindacale e la limitazione dei diritti dei lavoratori sulla scorta delle esigenze aziendali. Ci sembra di capire che gli interessi da dividere vanno ben oltre la difesa dei lavoratori, forse ma è un nostro umile pensare difendere spazi sindacali, permessi e distacchi e tante altre cose, resta una forma prioritaria per queste forze sindacali che dopo tante merende mangiate insieme non potevano restare per molto tempo separati in casa. Noi come SINDACATO di BASE CUB, avevamo già previsto tale evento, forse perché nelle nostre file sindacali esistono i veggenti? Oppure perché era una logica conseguenza di anni già vissuti in questo squallore? Si parla tanto di democrazia, quale? Si firmano contratti a perdere svendendo i lavoratori e sono molto bravi di inserire nei contratti sempre le stesse postille e belle parole “ solo sindacati firmatari del presente contratto”. Belle parole bravi !!!! Forse la paura e tanta, i lavoratori stanno iniziando a capire i danni che gli stanno procurando. L’unità sindacale ha bisogno di essere costruita direttamente e ad armi pari a partire dai luoghi di lavoro, dove, sempre più numerosi sono presenti i nostri iscritti e dove non possono essere calpestati dallo strapotere politico, padronale e sindacale dei concertativi, allontanando la volontà dei lavoratori, solo perché si trovano dalla parte di coloro che credono ancora nell’esistenza di regole democratiche, dove gli operai da troppo tempo sono lasciati soli. Praticamente senza rappresentanza sindacale né politica, stavano riuscendo nell’impresa di ridare valore alle parole lavoro e dignità, con le lotte di Pomigliano e di Mirafiori e con i loro “no” agli accordi imposti da Marchionne. C’è, in quelle lotte, la volontà di restare uomini e donne in carne ed ossa pure dentro la fabbrica. Una volontà ed una speranza di poter resistere ben raccolta dalla Fiom in questi mesi, ma che ha continuato ad essere considerata anche in Cgil una anomalia da ricondurre nell’alveo di quella sorta di corporativismo che quest’ultimo accordo rappresenta. Ci resta sempre la convinzione che con le nostre lotte uniti possiamo farcela. Dobbiamo continuare a crescere insieme, nel SINDACATO di BASE, iscrivetevi con fiducia , non sarete mai lasciati soli.
Segretario Provinciale Cub--Giuseppe Salvati